La Medicina Cinese (中醫,中医, ZhōngYī), difficilmente descrivibile esclusivamente con “medicina”, è parte di una tradizione filosofica che affonda le radici nel taosimo e nel confucianesimo, contestualizzate tradizionalmente nel bacino del Fiume Giallo in epoca preimperiale: ben oltre i 2500 anni fa!
Il primo passo, necessario per poter introdurre la medicina cinese, consiste nell’avvicinarsi alla sua prospettiva sull’essere umano, anche se, per farlo, spesso i traduttori hanno dovuto prendere in prestito parole di altri campi del sapere occidentale.
La Medicina Cinese viene definita una “Medicina olistica” (da ὅλος olos = tutto) in riferimento alla Teoria dei Sistemi Complessi, la quale considera ogni condizione come il prodotto finale di un processo di interazione tra diversi elementi, tutti di eguale importanza.
Il secondo passo, prevede la comprensione di un altro concetto fondamentale: la Medicina Cinese è una “medicina energetica”.
Uno dei suoi principi cardine è il Qi (气 [Qì]), un principio vitale che permea completamente l’uomo e che, nel suo fluire, forma dei canali chiamati (in occidente) meridiani, i quali si ramificano partendo/arrivando agli organi e sostenendo le varie funzioni corporee.
IL TUINA
“Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo.”Alexander Lowen
Il Tuina (推拿 [tūiná]: 推 [tūi] premere e 拿 [ná] afferrare) è una tecnica tradizionale cinese che si compone sia di un approccio manuale che dell’utilizzo di strumenti quali: coppettazione, guasha, moxa, martelletto, etc.
Il Tuina è una tecnica di contatto e manipolazione del corpo che ha come obbiettivo principale conservare e preservare la salute attraverso il riequilibrio e l’armonizzazione dell’individuo inteso nella sua totalità.
Acquisire una buona manualità ed esercitare la propria sensibilità fino a rendere le proprie tecniche efficaci è una pratica che ha bisogno di molto esercizio e ripetizione.
La mano è lo strumento attraverso il quale l’operatore e la persona trattata entrano in contatto instaurando una relazione senza parole durante la quale la comunicazione non subisce le flessioni né fraintendimenti tipici del linguaggio parlato: il linguaggio del corpo è un linguaggio diretto e trasparente, racconta e manifesta così come viene percepito quello che c’è in profondità spesso anche quello che la coscienza non riesce a vedere.
Questo è il modo in cui io intendo il contatto e vivo quotidianamente la mia pratica.
LA COPPETTAZIONE
La coppettazione è una tecnica complementare non invasiva che consiste nell’applicazione di “coppe” di vetro sulla pelle esercitando una piccola suzione attraverso il calore. Questa pratica esercita una mobilitazione tra tessuti promuovendo la circolazione energetica, la mobilità di liquidi e sangue in caso di umidità e sindromi da ristagno.
LA MOXA
La moxibustione (灸, jiǔ → 火 fuoco + 久 lungo tempo) è una cosiddetta pratica esterna e rientra nelle tecniche previste nella formazione classica del medico cinese.
Essa consiste nel portare calore su zone specifiche del corpo (che possono essere grandi come fasce o piccole come teste di spillo) in modo da andare a stimolare la circolazione del Qi.
La moxibustione viene tendenzialmente praticata attraverso la combustione (ad una certa distanza dal corpo, oppure diretta) di una lana ricavata dalla pianta di Artemisia essiccata.
Le proprietà dell’Artemisia sono tali da andare a stimolare e promuovere la normale circolazione del Qi ed è inoltre in grado di rompere le stasi.
La moxa può essere effettuata attraverso l’utilizzo di ‘sigari di moxa’ (lana di artemisia arrotolata e trasformata in bastoncino): una delle due estremità del sigaro, sarà avvicinata ad una fiamma attivando così una combustione (senza fiamma) e il calore generato verrà direzionato su aree o punti del corpo, proprio come fosse una penna.
Possono essere usati degli strumenti per meglio distribuire ed irradiare il calore della moxa, come scatole per sigari o dei bruciatori, all’interno dei quali si possono inserire lana di moxa o addirittura delle semplici fettine di aglio o zenzero, da applicare sulla zona interessata. I coni di lana di moxa, accesi dalla punta, porteranno calore alla zona sottostante con effetti differenti in base all’utilizzo di aglio oppure di zenzero.